Messa in sicurezza del versante orientale del Monte Brione, in località Linfano (1° lotto)
Comune di Arco (TN)
Arco (TN)
2018 – 2022
€ 2.676.459,19
Strutture
Servizi svolti
Progettazione esecutiva opere strutturali
Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione
Direzione lavori
Stesura variante n. 01
Obiettivi del progetto
L’intervento ha come obiettivo la mitigazione del rischio di crolli rispetto ad un’importante arteria di traffico (S.S. 249), ad un nucleo di edifici di civile abitazione e ad alcune attività ricettivo-alberghiere. L’area è stata ripetutamente interessata negli anni passati da episodi di crollo di porzioni di parete, in particolare nel 1985 e nel 2014; nel 2014 una estesa porzione di parete crollò rovinando su un residence, che subì notevoli danni strutturali, miracolosamente senza provocare vittime. L’episodio fece molto clamore e dette il via alla progettazione degli interventi di messa in sicurezza dell’area sottostante le pareti. L’intervento lambisce un’area di notevole interesse naturalistico di importanza comunitaria (SIC) e storico, in quanto attraversa gli allineamenti delle prime linee del primo conflitto mondiale. L’estensione e l’entità dei dissesti caratteristici dell’ammasso roccioso ha portato ad escludere ogni tipologia di intervento di tipo attivo a favore della progettazione di un vallo tomo in terra rinforzata, di altezza pari a otto metri, unica tipologia di opera di difesa in grado di intercettare ed assorbire l’energia delle enormi masse instabili rilevate in parete (volume di progetto stimato pari a 64 mc, corrispondenti a 80.000 kJ di energia d’impatto). La logica progettuale aveva l’obiettivo di conciliare le esigenze di difesa con il contenimento dello spreco di risorse, il rispetto ambientale e paesaggistico oltre ad una programmazione mirata e puntuale degli interventi.
Risultati del progetto
Sono stati realizzati due valli tomo in terra rinforzata, di altezza pari a 8 metri, sovrapposti nel tratto centrale e per uno sviluppo complessivo delle opere pari a 700 m, con un vallo di raccordo verso monte di larghezza pari a 5 metri. Per la realizzazione delle opere sono stati movimentati circa 80.000 metri cubi di terra e roccia, completamente reimpiegati all’interno del cantiere per la realizzazione dei rilevati e delle scogliere in massi. Nel corso dei lavori, per minimizzare l’impatto dei lavori sull’ambiente circostante, è stato predisposto un impianto irriguo che oltre a garantire l’abbattimento delle polveri ha permesso l’inerbimento delle rampe; queste ultime sono state inerbite con semine potenziate e ripiantumate con circa 6000 piantine di specie autoctone; i paramenti delle terre rinforzate sono state anch’esse inerbite e ripiantumate in corrispondenza delle gradonature intermedie, con piante rampicanti. In considerazione della notevole valenza paesaggistico ambientale dell’area, in alcuni settori del tomo sono state recuperate e reimpiantate una serie di piante di olivo precedentemente espiantate e conservate in un’area specificatamente individuata.
In corso d’opera è stato allestito un monitoraggio interferometrico della parete da gestire per l’intera durata delle lavorazioni in modo da garantire la sicurezza del cantiere e dell’area di valle in generale. A questo scopo è stata predisposta una procedura di verifica ed emissione di report periodici con attivazione di diversi gradi di allerta. Contestualmente è stato installato un sistema di allarme ottico acustico in grado di allertare, in casi di estrema necessità, l’intera area di cantiere.
L’opera è stata realizzata secondo le previsioni di progetto, senza particolari problematiche se non per il rinvenimento in corso d’opera di alcune presunte vestigia belliche hanno comportato la modifica planoaltimetrica di un tratto di opera. Nonostante ciò, l’impegno di spesa finale è rimasto comunque contenuto entro il 5% di aumento dell’importo originariamente previsto.
Lavori realizzati
Lavori di consolidamento sulla via ferrata “dei Colodri”
Sistemazione di versanti
Lavori di consolidamento di un masso di ingente volume posto all’uscita in cresta della via ferrata “dei Colodri” e di alcuni ammassi rocciosi posti a sud della via ferrata.